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FARE RAME 2
La metallurgia primaria pre-protostorica trentina tra le Alpi e gli Appennini

Incontro di studio

in ricordo di Anna Maria Bietti Sestieri
 

Trento – MUSE. Museo delle Scienze

20-21-22 giugno 2024

L’Umst-Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia Autonoma di Trento

organizza il terzo incontro di studio

sullo sfruttamento dei giacimenti cupriferi del versante meridionale delle Alpi centro-orientali,

che si terrà a Trento dal 20 al 22 giugno 2024

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L’importanza dello sfruttamento dei giacimenti cupriferi in età pre-protostorica nel territorio trentino è nota fin dal secolo scorso grazie alle ricerche condotte prima da Ernst Preuschen e Giuseppe Åœebesta negli anni ‘60 e poi dall’Ufficio beni archeologici di Trento e dal Bergbau-Museum di Bochum (D) tra il 1979 e il 1995.

La ripresa, dalla seconda metà degli anni 2000, delle indagini di tutela sull’enorme patrimonio di siti dedicati alla lavorazione del minerale di rame (circa 200) ha portato, nel 2014, al convegno “Fare Rame. La metallurgia primaria della tarda età del Bronzo in Trentino. Nuovi scavi, confronti e stato dell’arte” (Trento – Fiavé) dedicato al confronto tra le regioni minerarie dei due versanti delle Alpi centro-orientali, strettamente legate sotto l’aspetto delle tecnologie estrattive.
Sulla scorta di quell’esperienza e alla luce dei dati acquisiti nel prosieguo delle indagini sul campo, è stato proposto nel 2021 un secondo incontro di studio: Alla ricerca delle miniere. Tracce di sfruttamento dei giacimenti di rame nella Pre-Protostoria della regione sudalpina (Fiavé, 24-25 settembre 2021).

In questo caso si è dato spazio alle ricerche svolte nelle regioni alpine italiane (dalla Liguria al Friuli) presentando anche il volume: “Fare Rame. La metallurgia primaria della tarda età del Bronzo in Trentino: nuovi scavi e stato dell’arte della ricerca sul campo” (https://www.cultura.trentino.it/Pubblicazioni/Fare-Rame).

Nel volume si presentavano, aggiornandoli, i contenuti del precedente incontro ed una sintesi sulla metallurgia primaria del tardo Bronzo trentino, anche alla luce del dibattito internazionale sulla provenienza del rame utilizzato nella pre-protostoria europea, dove il metallo sud-alpino sembrerebbe tra i più richiesti, dalla Scandinavia ai Balcani, nel corso della seconda metà del II millennio a.C.
L’interesse suscitato dai precedenti incontri e le nuove indagini sia sul campo, in particolare nell’area mineraria di Vetriolo (Levico Terme) e nel sito di Gardolo di Mezzo (Trento), sia in ambito analitico, ci hanno spinto all’organizzazione di un nuovo incontro di studio.

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I temi dell’incontro
Analogamente alle due precedenti occasioni, l’incontro di studio, che comprenderà solo relazioni a chiamata, avrà un duplice filo conduttore.
Sul piano del metodo, si vuole portare anche in Italia il dibattito sulla provenienza dei metalli (intesi come materie prime) oltre i confini dell’archeometria, ossia proporlo come tema imprescindibile e ordinario nella discussione sul ruolo della metallurgia nello sviluppo sociale ed economico delle comunità europee tra Neolitico ed età del Bronzo.
Sul piano della ricerca archeologica sul campo, pur mantenendo il focus sulla realtà trentina, l’incontro in programma si propone di gettare un ponte tra la realtà mineraria del versante meridionale delle Alpi centro-orientali e quella dell’Italia centrale tirrenica, più volte chiamata in causa in relazione da un lato alle origini della metallurgia alpina (assieme ai Balcani), dall’altro al declino e alla scomparsa dell’intensa attività estrattiva trentina alla fine del II millennio a.C.

Nello specifico, si cercherà di rispondere a due principali quesiti:


- data la considerevole discrepanza cronologica tra le prime attestazioni di manufatti metallici nelle Alpi meridionali (seconda metà del V millennio a.C.) e le prime tracce di sfruttamento dei giacimenti di rame locali (metà del III millennio a.C.), e alla luce delle ipotesi espresse dalle analisi isotopiche circa l’origine prima balcanica e poi toscana dei più antichi manufatti alpini, è possibile stabilire che tipo di interazioni sono intercorse tra le metallurgie extra-locali e la nascita dello sfruttamento minerario nel versante meridionale delle Alpi?


- In seguito, ossia nel corso dell’età del Bronzo, qual è il ruolo del rame del versante meridionale delle Alpi centro-orientali nello sviluppo della metallurgia delle regioni contermini prive di tale risorsa, in particolare la pianura padano-veneta?


- Infine, l’ascesa della cosiddetta “Etruria mineraria”, al passaggio tra II e I millennio a.C., sembra coincidere con la fine delle attività estrattive in Trentino: oltre alla correlazione, possiamo vedere in ciò anche un rapporto di causalità?

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Il programma preliminare è disponibile qui

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Per informazioni si prega di scrivere a: farerame2@gmail.com

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Paolo Bellintani, Elisabetta Mottes ed Elena Silvestri,

Ufficio beni archeologici della Provincia autonoma di Trento

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